The Sims 4 Avventura nella Giungla – Recensione
Nuove parti del CAS
Nella scelta dei capi d’abbigliamento, gli sviluppatori hanno optato per abiti che ben caratterizzassero la tematica del Game Pack senza però togliere spazio alla loro usabilità. Troviamo così maglie e pantaloni adatti ad escursioni, affiancati a normali giacche e gilet decorate con stampe che si rifanno ai disegni tipici della civiltà omiscana di Selvadorada. Quanto a numeri, la quantità di parti del CAS è all’altezza di ciò che ci si aspetta da un Game Pack. Da apprezzare è anche la decisione di includere pettinature legate o dal taglio corto, decisamente più adeguate all’esplorazione di una fitta giungla.
Nuovi oggetti
La prevalenza del legno come materiale primario e l’elevato numero di piante inserite rendono il nuovo catalogo costruisci attinente al tema proposto. Vi è però la sensazione che, relativamente alle decorazioni rocciose, per favorire la caratterizzazione sia stata un po’ sacrificata la fruibilità: finiture, totem e glifi in pietra risultano infatti difficili da abbinare in contesti che non siano la costruzione di una tomba o di un tempio antico. Abbiamo invece apprezzato che siano state rese disponibili alcune delle piante dello scenario, dettaglio assente in altri pack.
Nuovo scenario: Selvadorada
Vegetazione lussureggiante, sorgenti d’acqua impetuose e sentieri tortuosi: sono questi gli elementi caratteristici di una giungla, e Selvadorada li possiede tutti. Non solo, lo scenario appare riuscito anche sul piano della varietà del paesaggio e dell’ambientazione. Lungo il cammino, è possibile imbattersi in rovine testimonianza degli antichi omiscani, di cui il vostro Sim potrà scoprire di più a riguardo. Ad oggi la foresta ospita i selvadoregni, che ugualmente possono trasmettere ai turisti interessati la loro cultura sociale, musicale e culinaria.
Chi non ha mai digerito la storia dei caricamenti deve sapere che la maggior parte delle aree che costituiscono il percorso che porta al tempio non prevedono schermate di caricamento, rendendo così l’avventura più piacevole da affrontare.
Gameplay
A livello di organizzazione e gestione della vacanza, Avventura nella Giungla eredita il sistema già implementato in Gita all’aria aperta: sono presenti diversi alloggi sparsi per la mappa, ognuno con un diverso costo giornaliero; una volta specificati i giorni di permanenza, verrà addebitato il costo totale dell’abitazione che diventerà a disposizione dell’unità familiare. Dato che introdurre una destinazione turistica avrebbe comportato la creazione di un nuovo sistema vacanziero basato sugli alberghi, è plausibile che i produttori si siano orientati verso il tema avventuroso per aver la possibilità di sfruttare nuovamente il sistema sviluppato in precedenza.
Possiamo riscontrare delle analogie con il primo Game Pack anche nella maniera di approvvigionarsi delle provviste. Al centro della zona turistica di Selvadorada si trova infatti il mercato di Puerto Llamante, punto di riferimento principale per i viaggiatori che vogliono rifornirsi di varie tipologie di equipaggiamento, dal cibo agli antidoti. A differenza di Granite Falls però, qua entrano in gioco due ulteriori elementi che arricchiscono questa fase: il fatto che le merci esposte cambino regolarmente e l’abilità di Cultura Selvadoregna. Quest’ultima può essere sfruttata per ottenere l’accesso a merci e piatti esclusivi.
L’avventura vera e propria prende invece avvio a partire dal parco nazionale situato nella foresta. Da qui, i Sim si troveranno di fronte ad aree piuttosto vaste da poter setacciare, anche se a parer nostro vi è poca interattività con l’ambiente. Difatti, ciò che è possibile fare si riduce a scavare alla ricerca di reperti, raccogliere frutti ed estrarre minerali. Ogni zona è accessibile attraversando un certo varco, il quale deve essere liberato abbattendo i rovi che lo proteggono. Dato interessante, e che contribuisce alla longevità del pacchetto, è il fatto che non tutti i varchi possono essere aperti in una sola vacanza. Per esplorare pienamente l’intero scenario, è dunque necessario visitarlo più volte.
Lungo il cammino, gli avventurieri potrebbero essere attaccati da diverse specie di animali quali ragni, api, pipistrelli e mosche. In realtà, questi piccoli previsti non rappresentano un vero e proprio ostacolo poiché, anche se avvengono abbastanza spesso, molte volte il Sim riuscirà ad evitarli. E anche se quest’ultimo dovesse essere colpito, gli effetti dell’attacco saranno lievi o facilmente rimediabili. In tal senso, i pericoli sui quali si è spesso enfatizzato durante la promozione potrebbero non corrispondere alle aspettative del giocatore.
Anche il tempio, meta ambita di tutti i viaggiatori, è strutturato in maniera simile alla foresta: al suo interno è diviso in aree, ciascuna raggiungibile attraverso una porta, che però è inizialmente protetta da una barriera di fuoco, di elettricità o di forza gravitazionale. Il nostro esploratore avrà quindi il compito di individuare quale degli oggetti presenti nei paraggi contiene il meccanismo atto a rimuovere la barriera per accedere al passaggio successivo. L’interazione “Esamina”, disponibile su ogni oggetto, permette di escludere alcune (o tutte) le azioni che attivano una trappola. Proprio la presenza di quest’azione di fatto mitiga molti rischi e riduce la difficoltà del gioco, dato che in questo modo è facile evitare le trappole. Inoltre, seppur l’assetto del tempio si modifica ad ogni visita, la sua dinamica di gioco risulta sempre la stessa.
Ciò che invece abbiamo trovato molto curata nelle funzioni è l’abilità di archeologia. Composta da 10 livelli, essa permette di scoprire ed autenticare reperti, oltre che estrarre elementi da metalli e cristalli (cosa prima possibile solo inviandoli al consiglio geologico). L’archeologia è inoltre indispensabile per l’assemblaggio di reliquie magiche, che grazie alle innumerevoli combinazioni che ne possono derivare, donano al Game Pack un discreto strato di longevità, anche se insufficiente a fronte della ripetitività del gameplay. A favorire l’integrazione con il gioco base è invece l’abilità di cultura selvadoregna, che permette di apprendere usanze e ricette applicabili anche nel proprio quartiere di residenza.
Conclusioni